Linda Caridi (@linda_caridi)
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Mentre volteggio nelle emozioni di questa Berlinale, esce la diglital cover di cui i ragazzi di @rollingstoneitalia mi hanno fatto dono. Sono matti ❤️ Hanno creduto in me anche quando io così convinta non lo sono stata e non aver fino a qui deluso il loro sguardo, libero e schietto, mi fa sentire un po’ rock. Grazie Alessandro Giberti, grazie Benedetta Bragadini, grazie Mattia Carzaniga, penna speciale che ha “incontrato la mia voce” nella chiacchiera che trovate al link in bio. E grazie a tutto il team che ha giocato con me per questo shooting: Photographer @clellinovara Interview @ilcarza Photographer Assistant @a.biag.io Fashion Editor @francescapiovano Stylist Assistant @mica_montgomery MUA @chiaracorsaletti Hair Styling @elisabetta_flotta Producer mros77 Art Director Alex Calcatelli per @leftloft.design Special thanks to @superstudio13 for the location and technical equipment
@linda_caridi legge #scelgotutto
Linda Caridi E’ siciliana anzi no, è calabrese e comunque è nata e cresciuta a Milano. Viene dal teatro, e che teatro, ha fatto la Paolo Grassi, ma sembra nata per il cinema. E’ nata per il cinema ma sembra uscita da un cartone animato: se in Italia ci fosse un Tim Burton non se la farebbe sfuggire. E infatti, guarda il caso - non ci crederete ma lo abbiamo scoperto dopo - per ora ha dato la voce alla Famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti. Dove - guarda di nuovo il caso - canta una filastrocca macabra. Proprio cosi: con quel nome tra Scilla e Cariddi, come le sue origini siculo-calabre, Linda Caridi ama stare in bilico tra opposte sponde. C’è e non c’è, come in Ricordi di Valerio Mieli. E’ una donna e un fantasma. Una donna con la faccia da bambina e una bambina con la faccia (e il corpo) di una donna. Pura carnalità e insieme pura proiezione mentale. L’amante irresistibile che manda tutto all’aria, come in Lacci di Daniele Luchetti. Ma anche la moglie che da una parte custodisce l’ordine familiare e dall’altra spinge il gioco all’estremo, come una Lady Macbeth venuta dal Sud (qui naturalmente stiamo pensando a Viviana ne L’ultima notte di Amore, di Andrea Di Stefano). Un’equilibrista, insomma, con l’aria eternamente sorpresa, anzitutto da se stessa, ma proprio per questo capace di non farsi mai sorprendere davvero. Probabilmente neanche quando la chiamano a fare l’attrice soft core in una serie intitolata Supersex. Del resto, come ha detto lei stessa una volta: “Recitare è sentirsi sull’orlo di un precipizio”. Ma non è vero, diciamo noi. Recitare è fare sentire noi, sull’orlo di quel precipizio. Anche per quello, una volta, si andava al cinema. E ci si continua a andare Fabio Ferzetti
Grazie alle giornaliste e ai giornalisti del Sindacato Nazionale. E a tutte le persone che hanno preso parte al coraggio di questo progetto, aldilà della garanzia commerciale del suo algoritmo. In particolare grazie ai produttori Lorenzo Mieli e Matteo Rovere, a Francesca Manieri e, tra i miei compagni dell’Isola, a Francesca Mazzoleni, Daria D’Antonio e Alessandro Borghi per quest’esperienza gentile. Poetica. E piena di rispetto. E grazie a Rocco Siffredi per averci permesso di raccontare che l’ intimità esiste ed è un luogo delicato anche nelle biografie e nelle professioni più esposte. Questo racconto è arrivato a milioni di spettatori, perché tutti viviamo la forse insolvibile ma avvincente avventura di cercare noi stessi, la nostra identità e di cercare di essere felici, mentre siamo impegnati a sopravvivere dentro il nostro tempo e dentro il nostro corpo. Che è casa nostra. Anche se dobbiamo ancora lottare per esserne padrone e padroni. Qui dove ci va bene, lottiamo contro una cultura ancora non abbastanza laica, non realmente inclusiva né sufficientemente emancipata dalla sua storia patriarcale e sicuramente manchevole di un’educazione sessuo-affettiva. Ma la dove ci va male, la nostra ricerca della felicità si ritrova schiacciata tra i rifiuti organici di uno sterminio bellico senza luoghi sicuri né garanzia di aiuti umanitari. La libertà resta una massacrata urgenza da difendere. Dedico questo Nastro a questa massacrata indifesa libertà e in particolare alla libertà di autodeterminarci. Che ogni persona possa sempre più essere libera di scegliere come disporre del proprio corpo e della propria auspicata felicità. #NN 🤍
L’Ultima Notte di Amore mi ha regalato quest’altra indimenticabile notte 🤍✨ Grazie @premidavid @motel_andrea @theindianaway @memo_films1 @adler_entertainment 🤍✨ @marni @crivelli #adv
DIGITAL COVER DAVID EDITION Linda Caridi è una che nello stesso anno può fare L’ultima notte di Amore e Supersex, sa dare ai suoi personaggi l’impronta di quella dolcezza inquieta, delle sue scelte sempre dedicate a sparigliare le carte, perché con quel viso e quel talento può essere con la stessa credibilità Viviana e Tina, capace come poche altre di firmare la sua performance anche in poche pause, dando qualcosa in più al film e modificando l’immaginario di chi guarda. Può essere eretica ed erotica, di questi magnifici sei è la “piccola” di casa, ma la scuola sembra la stessa. Non a caso ha vinto a dicembre scorso il premio Toni Bertorelli. Meritatissimo, perché di lui ha la curiosità discola e il rigore sorridente. L’editoriale del direttore Boris Sollazzo al link in bio ☝️ Creative Director: Tommaso Concina THR Roma Coordination : Pino Gagliardi 📸 : Emilio Tini #supersex #lultimanottediamore #daviddidonatello #david69
#LindaCaridi ci racconta cosa rappresenta per lei la candidatura per il David di Donatello 2024 a Miglior attrice protagonista per il film L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano ✨Le voci del #David69
Dal 1 maggio sarà al cinema SEI FRATELLI di Simone Godano, segnatevelo sul calendario! Con lui e questa manica di stupendi compagni di viaggio è stato bellissimo lavorare e mettere in pratica la potenza della leggerezza. Vi aspettiamo presto. 💚 “Con la perdita dI Manfredi Alicante, unica figura paterna di riferimento per tutti loro, sei fratelli si ritrovano a dover chiudere i conti col passato e a imparare cosa vuol dire davvero essere una famiglia.” @01distribution @groenlandia_film @rai_cinema @simonegodano #RiccardoScamarcio @adrianogiannini @montesigabriel @valebelle @claireromain #MatiGaley @matiogb @judith.elzein @imma_villa @antonella.ponziani.7 @cami.pops @gioeledixofficial #comingsoon #01distribution #soloalcinema #seifratelli
Tina in pellicola, foto di Lucia Iuorio 🪸 Thanks for all the support from all over 🧡 SUPERSEX #netflix
Grazie Supersexy troupe, a ognuno di voi, per i giorni pieni di gioia e pieni di cura ❤️ @alessandro.borghi @francymazzoleni @dariadantoo @tiziano_grasso @ciammittistefano @robepastore @donatellaborghesi @io_twin @stefanopinto__ @lucia.iuorio @veronica.caboni @toty987 @eva_cela e tutte tutte e tutti tutti❤️
Sui nostri corpi ci sono tutti i segni visibili e invisibili della nostra storia. Ci siamo cresciuti dentro e attraverso, da quando eravamo bambini. Ci facciamo da allora, in ogni momento, esperienza sensoriale ed emozionale. Della felicità. Della paura. Della curiosità. Della violenza. Dell’esultanza. Del dolore. Del desiderio. Del piacere. Della fatica. Nei nostri corpi la vita ci ha impresso traumi che sono diventati il modo in cui respiriamo e istintivamente reagiamo e noi ci abbiamo annodato legami, amori, rinascite, sopravvivendo a ogni cosa come meglio potevamo. Ci abbiamo assorbito una storia culturale e un’educazione, ma raramente e scarsamente un’educazione sentimentale e sessuale. Almeno, qui in Italia. Supersex è anche l’occasione di indagare tutto questo, attraverso la storia di un uomo e della sua professione. Attraverso i nostri e i vostri corpi e tutte le loro storie. E da oggi è su Netflix. ♥️ Ph @lucia.iuorio