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Chiara Francini (@chiarafrancini)

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๐Ÿ‹ ๐—Ÿ๐—˜ ๐—ค๐—จ๐—˜๐—ฅ๐—–๐—˜ ๐—ก๐—ข๐—ก ๐—™๐—”๐—ก๐—ก๐—ข ๐—Ÿ๐—œ๐— ๐—ข๐—ก๐—œ ๐Ÿ‹ (Rizzoli), il mio nuovo romanzo
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Grazie a tutti voi che mi avete fatta sentire giusta. รˆ stato un giorno, un Sanremo speciale. Questo monologo significa molto per me. E scoprire che mi avete visto e compresa รจ tanto bello. Sapere che non siamo soli รจ tanto bello. Il monologo integrale รจ su al link in BIO

Chiara Francini - @chiarafrancini media

. ๐ŸŒธUna serata straordinaria!๐ŸŒธ Grazie @amadeusonoio @morandi_official Dress: @moschino Jewel: @crivelliofficial Make Up: @valentini.nina per @ethosprofumerie @marazanotto Hair: Piero Giordi Styling: @andrea.mennella

. ๐ŸŒธGrazie. Al Signor Ama @amadeusonoio che mi volle, a Gianni @morandi_official che mโ€™abbracciรฒ, a Chiara, a Francesca, a Paola.โค๏ธ A chi mโ€™ha reso una principessa luccicante quel giorno, alla mia famiglia - felini e non - GRAZIE a Sanremo. Ai cantanti, alle cantantesse, agli autori, a chi da dietro fa grande il davanti. Alla MN, salisicc e non! Grazie A VOI TUTTI, che siete il FESTIVAL, e che mโ€™avete accolta e amata. E nulla cโ€™รจ di piรน grande. GRAZIEโค๏ธ Dresses: @moschino Make up: @valentini.nina Hair: Piero Giordi per @minetteroma Jewel: @crivelliofficial Styling: @andrea.mennella Management: @mncomm.it

Chiara Francini - @chiarafrancini media

. โ€œ๐—ก๐—˜๐—Ÿ๐—Ÿ๐—” ๐—ฉ๐—ข๐—–๐—˜ ๐——๐—œ ๐—จ๐—ก๐—” ๐—•๐—”๐— ๐—•๐—œ๐—ก๐—” ๐—ฆ๐—ข๐—Ÿ๐—”, ๐—œ๐—Ÿ ๐—š๐—˜๐—ก๐—ข๐—–๐—œ๐——๐—œ๐—ข ๐——๐—œ ๐—ง๐—จ๐—ง๐—ง๐—œโ€ La mia intervista alla regista su La Stampa The Voice of Hind Rajab In concorso allโ€™82ยช Mostra del Cinema di Venezia Questo film รจ lโ€™unica cosa che va vista e ascoltata. Per la sua caratura e per tornare umani. Genocidio รจ parola che viene dopo. Sempre dopo. Come i nomi sulle lapidi: si scrivono quando la vita รจ finita e la Storia non puรฒ restituire ciรฒ che ha lasciato andare. Genocidio รจ parola che arriva quando รจ troppo tardi. Dopo Auschwitz. Dopo lโ€™Armenia. Dopo il Ruanda. Dopo Srebrenica e il Darfur. Oggi quella parola insorge a Gaza. Questo film รจ la voce vera di Hind Rajab, una bambina di sei anni, rimasta chiusa in unโ€™auto a Gaza il 29 gennaio 2024, accanto ai corpi della sua famiglia. รˆ la voce autentica degli operatori della Mezzaluna Rossa che salvano a mani nude, prigionieri di linee telefoniche e corridoi mai aperti. รˆ la voce di una bambina dallo sguardo a cinguettio e lโ€™anima antica, che in mezzo alle macerie parlava della scuola delle farfalle, della sua mamma e della paura di essere lasciata sola. Come facevano i bambini ebrei nel ghetto di Terezin durante la Seconda guerra mondiale. Hind Rajab, con la dignitร  dellโ€™infanzia, strazia dicendo il vero: ho paura. Salvatemi. รˆ lei la voce di Gaza. La voce del mondo. Ascoltatela. Piรน di tutto. Non leggete. Non interpretate. Fate tabula rasa. E lasciate che sia solo questa voce a guidarci. Kaouther Ben Hania รจ la regista del film che ha sconvolto la Mostra di Venezia. Le ho parlato. Ha raccontato di aver sentito la registrazione, la voce di Hind durante uno scalo a Los Angeles. Quella voce le รจ arrivata alla testa, o al ventre? ยซLa mia รจ stata una reazione immediatamente fisica. รˆ venuta fuori come unโ€™onda di tristezza e di impotenza. In quel momento mi sono chiesta: cosa posso fare con quello che padroneggio? Dovevo trovare il modo giusto, il mezzo cinematografico adeguato per raccontare quella voce. Perchรฉ non era soltanto quella di Hind, non era solo la sua storia: era ed รจ la voce di Gaza. Ed รจ, in fondo, la voce di ogni bambino del mondoยป Integrale su LaStampa #venezia82

Chiara Francini - @chiarafrancini media

. Su La Stampa di oggi il mio commento sullโ€™ex Teatro Comunale di Firenze. Oggi cubo. ๐—™๐—จ ๐—Ÿ๐—” ๐—ง๐—œ๐—ก๐—ง๐—” โ€œA Firenze, al posto del Teatro Comunale, hanno costruito un cubo. Grigio. Grigio scuro. A Firenze una domanda sancisce inizio e fine di tutto: ยซMa te, di chi tu sei?ยป Se la ponessero a quel parallelepipedo disgraziato, quel Calimero con gli angoli risponderebbe: ยซIo? Son figliol di nessunoยป. Ma cosa รจ successo? Unโ€™operuccia burocratica in quattro atti. Primo atto: 2013, Renzi sindaco, la delibera. Secondo atto: aste deserte. Terzo atto: la Cassa Depositi e Prestiti lo prende in custodia. Quarto atto: il catwalk dei fondi immobiliari. Tutto regolare: il melodramma del cavillo che si fa opera. Da tre soldi. E cosรฌ il Teatro Comunale, che aveva tenuto insieme Verdi e Callas, applausi e comunitร , diventa Salone del Mobilino: appartamenti, palestre. Firenze archivia la musica e inaugura i tapis roulant. Dove saliva il coro del Nabucco, oggi sale lโ€™ascensore. Dove cantava il Requiem, si tonifica il gluteo. Che poi quel cubo sorga dentro lโ€™area UNESCO รจ paradosso estremo. La tutela non รจ marchio: deve essere coscienza. Come si รจ giunti al cubo? Non fu visione. Fu la tinta. Nel 2020 la discussione smise di riguardare lโ€™altezza o il senso. E fu la tinta. Era previsto un crema, venne approvato un grigio. Da architettura a cromia, da visione a sfumatura. La tinta segnรฒ il via libera della Soprintendenza. Non ci si interrogรฒ piรน sul senso dellโ€™opera, sul rapporto con Firenze: la questione fu la tonalitร . รˆ cosรฌ il cubo divenne โ€œlegaleโ€ e inevitabile. Maledetta armocromia. Ancora lei. Il cubo non รจ โ€œbruttoโ€. รˆ anonimo. E a Firenze lโ€™anonimia รจ peggiore della bruttezza. Lโ€™anonimia spegne. E il silenzio, qui, รจ bestemmia. La grazia non รจ un dettaglio. รˆ la sostanza che tiene insieme pietra e memoria. In Maledetti toscani Malaparte scriveva: ยซI fiorentini hanno un modo dโ€™inginocchiarsi che รจ piuttosto uno stare in piedi con le gambe piegateยป. Stavolta, Firenze si inginocchia: non davanti al potere. Davanti a un cubo. A una matematica esatta nella misura e cieca di grazia. Non fu la giustizia. Fu la tinta. [โ€ฆ]โ€ ย  Lโ€™articolo integrale su La Stampa, in edicola.

Chiara Francini - @chiarafrancini media

๐Ÿ‹ โ€œ๐—Ÿ๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ฒ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ณ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ผ ๐—น๐—ถ๐—บ๐—ผ๐—ป๐—ถโ€ ๐—ฆ๐—˜๐—ฆ๐—ง๐—” ๐—ฅ๐—œ๐—ฆ๐—ง๐—”๐— ๐—ฃ๐—” ๐Ÿ‹ Grazie๐Ÿ’› ยซ๐—ก๐—ผ๐—ป ๐˜€๐—ฐ๐—ฟ๐—ถ๐˜ƒ๐—ผ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ ๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐˜๐—ฒ๐—ด๐—ถ๐—ฎ ๐—ผ ๐—ฟ๐˜‚๐—ณ๐—ณ๐—ถ๐—ฎ๐—ป๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ, ๐—ฑ๐—ฒ๐˜๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ผ ๐˜๐˜‚๐˜๐˜๐—ผ ๐—ฐ๐—ถ๐—ผฬ€ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ฟ๐—ถ๐—ด๐˜‚๐—ฎ๐—ฟ๐—ฑ๐—ฎ ๐—นโ€™๐—ถ๐—ป๐—ฎ๐˜‚๐˜๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ผ, ๐˜€๐—ฐ๐—ฟ๐—ถ๐˜ƒ๐—ผ ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—ป๐—ฑ๐—ผ ๐—ต๐—ผ ๐˜ƒ๐—ผ๐—ด๐—น๐—ถ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€, ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฑ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฎ๐—ถ ๐—น๐—ฒ๐˜๐˜๐—ผ๐—ฟ๐—ถ ๐—ถ๐—น ๐—บ๐—ฒ๐—ด๐—น๐—ถ๐—ผ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ต๐—ผ, ๐˜€๐—ฐ๐—ฟ๐—ถ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ ๐—บ๐—ฒ ๐—ฒฬ€ ๐˜€๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ ๐˜‚๐—ป ๐—น๐—ฎ๐˜ƒ๐—ผ๐—ฟ๐—ถ๐—ผ ๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ผยป. โ€” Antonella Gaeta, la Repubblica Bari โ€œ๐—Ÿ๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ฒ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ณ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ผ ๐—น๐—ถ๐—บ๐—ผ๐—ป๐—ถโ€ vi aspetta in libreria e alle presentazioni. ๐Ÿ‹ Presentazioni: BENEVENTO ๐Ÿ—“ 29 agosto ore 20.30 - Piazza F. Torre BISCEGLIE ๐Ÿ—“ 30 agosto ore 21.40 - Largo Castello GAGLIANO DEL CAPO ๐Ÿ—“ 31 agosto ore 20.30 - Piazza San Rocco CORATO ๐Ÿ—“ 1ยฐ settembre 19.30 - Piazza Sedile MODENA ๐Ÿ—“ 2 settembre ore 21.00 - Festa del PD FIRENZE ๐Ÿ—“ 3 settembre ore 18,30 - Fondazione Zeffirelli TERRICCIOLA ๐Ÿ—“ 6 settembre 18.00 - Palazzo Comunale MARZAMEMI ๐Ÿ—“ 8 settembre ore 18.30 - Piazza Regina Margherita AREZZO ๐Ÿ—“ 12 settembre ore 21.00 - Teatro Petrarca BAGNO VIGNONI ๐Ÿ—“ 13 settembre ore 19.30 - Giardino di Piazza del Moretto RACCONIGI ๐Ÿ—“ 16 settembre ore 21.00 - Castello CAMPI BISENZIO ๐Ÿ—“ 23 settembre ore 21.00 Teatrodante Carlo Monni PADOVA ๐Ÿ—“ 27 settembre ore 18.30 - Centro San Gaetano CERIGNOLA ๐Ÿ—“ 28 settembre ore 21.00 - Palazzo Fornari

๐Ÿ‹ ยซ๐—ฃ๐—ฅ๐—œ๐— ๐—” ๐—ข ๐—ฃ๐—ข๐—œ ๐—ฆ๐—œ๐—”๐— ๐—ข ๐—ง๐—จ๐—ง๐—ง๐—œ ๐—œ ๐— ๐—˜๐—ฅ๐—œ๐——๐—œ๐—ข๐—ก๐—”๐—Ÿ๐—œ ๐——๐—œ ๐—ค๐—จ๐—”๐—Ÿ๐—–๐—จ๐—ก๐—ข.ยป โ€œ๐—Ÿ๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ฒ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ณ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ผ ๐—น๐—ถ๐—บ๐—ผ๐—ป๐—ถโ€ รจ arrivato alla ๐—ค๐—จ๐—œ๐—ก๐—ง๐—” ๐—ฅ๐—œ๐—ฆ๐—ง๐—”๐— ๐—ฃ๐—”. ๐Ÿ‹GRAZIE Questo romanzo attraversa sessantโ€™anni di storia italiana: il Ventennio fascista, la Seconda guerra mondiale, gli Anni di Piombo. Il presente del racconto รจ il 1973. La bellezza di un romanzo storico sta nella sua natura: principia dalla veritร  e su essa, la fantasia crea storie che parlano alla pancia dei lettori. รˆ in questa tensione che la Storia smette di essere ricordo e si fa vita. Il cuore del romanzo รจ Il Cantuccio, un luogo che accoglie persone e idee. E lรฌ prende corpo un dibattito sulla questione meridionale. Una madre e una figlia, Girolama e Letteria, vengono prese di mira perchรฉ siciliane. E cosรฌ iโ€™ Pugi prende la parola. Studiare la Storia non significa guardare indietro per contemplare ciรฒ che si รจ stati, significa comprendere che il passato continua a scrivere il nostro presente. Oggi piรน che mai. Tenere in mano, in modo possente e consapevole, la memoria รจ lโ€™unico modo che abbiamo per capire chi siamo e immaginare chi vorremmo essere. Non smemorarsi, comprendere la Storia non ci dร  la certezza che certi abomini non verranno perpetrati di nuovo, ma ci consegna la straordinaria possibilitร  di provare a costruire un presente e un futuro migliori. La questione meridionale, nel 1973, era lโ€™immagine di unโ€™Italia divisa. E quellโ€™immagine, oggi, รจ ancora la fotografia piรน brutale del nostro presente e dellโ€™umanitร  tutta. ยซ๐—œ๐—น ๐—น๐—ถ๐—ป๐—ด๐˜‚๐—ฎ๐—ด๐—ด๐—ถ๐—ผ ๐—ณ๐—ฎ๐˜๐˜๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜ƒ๐—ถ๐—ผ๐—น๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฎ ๐—ฎ๐—บ๐—บ๐—ฎ๐˜‡๐˜‡๐—ฎ ๐—ฝ๐—ถ๐˜‚ฬ€ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐˜ƒ๐—ถ๐—ผ๐—น๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฎ ๐˜€๐˜๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฎโ€ฆยป ยซ๐—œ๐—น ๐—ฆ๐˜‚๐—ฑ รจ ๐—ฑ๐—ฎ ๐˜€๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ถ๐—น ๐—น๐˜‚๐—ผ๐—ด๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น ๐—บ๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐˜€๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฎ ๐—ฝ๐—ผ๐˜€๐˜€๐—ถ๐—ฏ๐—ถ๐—น๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฟ๐—ฒ๐—ฑ๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ.ยป ยซ๐—ฃ๐—ฅ๐—œ๐— ๐—” ๐—ข ๐—ฃ๐—ข๐—œ ๐—ฆ๐—œ๐—”๐— ๐—ข ๐—ง๐—จ๐—ง๐—ง๐—œ ๐—œ ๐— ๐—˜๐—ฅ๐—œ๐——๐—œ๐—ข๐—ก๐—”๐—Ÿ๐—œ ๐——๐—œ ๐—ค๐—จ๐—”๐—Ÿ๐—–๐—จ๐—ก๐—ข.ยป โ€œ๐—Ÿ๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ฒ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ณ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ผ ๐—น๐—ถ๐—บ๐—ผ๐—ป๐—ถโ€ (Rizzoli), ๐—ถ๐—ป ๐—น๐—ถ๐—ฏ๐—ฟ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ o alle presentazioni. Scrivetemi sempre i vostri pensieri dopo che lo avrete letto. ๐Ÿ‹

Chiara Francini - @chiarafrancini media

. A te. โ€œPer mano. Cosรฌ entravamo in scena, io e Pippo. Non un gesto teatrale, ma un patto. La sua mano diceva: โ€œCi sono. Non ti lascio.โ€ Quando Dina โ€“ il centro, le mani e il cuore di Pippo โ€“ mi confidรฒ che quella Domenica In doveva essere speciale, perchรฉ forse sarebbe stata la sua ultima, sentii salato negli occhi. Piรน di ogni altra cosa volevo fosse contento. Che fosse fiero di me. Non ho mai desiderato con tanta forza lโ€™orgoglio di qualcuno. Pippo mi aveva scelto. Per la sua ultima Domenica In. Mi fece cantare, ascoltare. Mi regalava una rosa a ogni puntata. Un gesto da cavaliere vero, di quelli che sanno anche andare a piedi. Proprio come fanno gli eroi. Mi bastava un suo sguardo e sapevo se domandare, se fare silenzio, se fermarmi. Non mi ha mai rimproverata. Non perchรฉ fossi impeccabile, ma perchรฉ il suo insegnamento non passava dal rimprovero. Ma dallโ€™esempio. Guardava ogni film, ogni spettacolo, conosceva ogni libro di cui parlavamo Pippo sapeva. Era cosรฌ che si preparava. Nulla era improvvisato: rigore, passione, meticolositร  custodivano bellezza. Era cosรฌ che si facevano le cose. Per bene. Perchรฉ Pippo Baudo era anche un uomo per bene. Un uomo che non concepiva bellezza senza disciplina, dedizione e fede. Pippo mi ha insegnato che si possono conoscere tutte le domande del mondo, ma le risposte no. Ed รจ solo da quelle โ€“ impreviste, fragili, incerte, vere o bugiarde โ€“ che puรฒ nascere il dialogo. La vita. Ogni domenica, entrare in quello studio con lui era un varco. Un teatro popolare in cui scorreva la memoria di un Paese. Cantanti, attori, figure della vita degli italiani. Io, accanto a lui, sentivo di custodire unโ€™ereditร . E quella mano che mi stringeva non era un sostegno: era un compito. Per il mio compleanno mi mandava rose bianche. I biglietti portavano soltanto le sue iniziali. Mi chiedeva sempre se avessi mangiato: la domanda piรน semplice e piena di grazia che esista. Il dono piรน grande non รจ stato dividere un palco, ma scoprire nel suo sguardo che cโ€™ero, che la mia presenza contava. Pippo aveva questo potere: non solo farti apparire, ma farti esistere. Cosรฌ entravamo. โ€œCi stringemmo la mano, / e il mondo parve salvo.โ€ Su LaStampa

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. ๐—” ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ถ ๐—ป๐˜‚๐—ฑ๐—ฒ, ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—ป๐—ฑ๐—ผ ๐˜ƒ๐˜‚๐—ผ๐—ถ. (๐˜Š๐˜ฉ๐˜ช ๐˜ด๐˜ค๐˜ณ๐˜ช๐˜ท๐˜ฆ ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฅ๐˜ข. ๐˜™๐˜ช๐˜ด๐˜ค๐˜ฉ๐˜ช๐˜ข) Su @la_stampa il mio commento al dibatto sulle presentazioni letterarie. Eventi vuoti e freddi o necessari e vivi? โ€œA mani nude, quando vuoiโ€ รจ una frase che ho letto sui muri e ho sempre pensato fosse carnale e saggia. Perchรฉ parla di giustizia. Di coraggio. Di vita. Vuol dire: ad armi pari. Senza vantaggi. Pari. Giochiamocela. E non esiste nulla di piรน serio, spietato e necessario del โ€œgiocoโ€. La letteratura รจ questo. Un condottiero vero, che non manda. Porta. Si espone. Non si protegge dietro cornici, non si rimpiatta nei titoli. Va. Anche โ€” e soprattutto โ€” quando sa di perdere. Perchรฉ la letteratura รจ fatta da straordinari raccoglitori di disagio, di bestemmie, di preghiera, di sudicio, di nebbia e di pane. Scrivere รจ mettersi in croce. รˆ un atto di fede quando non si รจ credenti. รˆ una relazione da rischiare. Scrivere non รจ accovacciarsi su un trono o stare in una torre a buttar secchiate di sapone a chi prova a salire, raccontandosi di farlo per sondare purezza o abnegazione. Scrivere รจ un prato pieno di gente che si volta e ti parla, proprio perchรฉ tu la guardi. Nella maieutica era cosรฌ. Socrate non spiegava, non dimostrava. Faceva nascere La maieutica non era trasmissione di sapere, ma relazione dialogica Non si impartiva nulla: si interrogava. E si veniva interrogati Non cโ€™era autoritร , ma reciprocitร  Scrivere โ€” e presentare un libro โ€” non รจ diverso Le presentazioni letterarie sono lโ€™estensione piรน vulnerabile e piรน viva del libro stesso Il luogo dove tutto puรฒ accadere โ€” o non accadere In cui nulla รจ certo. Un paradiso terrestre, nel migliore dei casi un inferno bonificato. In questi mesi sto portando il mio romanzo, โ€œLe querce non fanno limoniโ€ a spasso per lโ€™Italia Un libro che sapevo avrebbe dovuto camminare tra chi vuole e sa ascoltare. Si รจ parlato molto del โ€œcircoโ€ delle presentazioni Cโ€™รจ chi ha evocato lโ€™esposizione come forma di logorรฌo, chi ha scritto che โ€œle presentazioni funzionano sempre menoโ€ Il problema non sono le presentazioni. Ma la nostalgia di unโ€™idea di letteratura che non esiste piรน [โ€ฆ] Commento integrale su LaStampa

Chiara Francini - @chiarafrancini media

. Ti ho amato Pippo. Con la riconoscenza di unโ€™allieva e la fierezza di chi ha potuto camminarti accanto. โ€œCi stringemmo la mano, / e il mondo parve salvo.โ€

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